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tutto come una volta

Eravamo tutti in soggiorno, io davanti ad un grande wc bianco dal quale spuntava un pedale giallo con una scritta in spagnolo

“ma dovevamo prenderlo proprio spagnolo, non capisco niente!”

“beh meglio spagnolo che tedesco”  mi risponde mio padre

Ad un certo punto cambia la scena. Dei mostriciattoli verdognoli entrano nei tubi di scarico dell’acqua e dalle loro teste a medusa escono delle pietre giallo Matita-della-Giotto, si infilano dentro lo scarico del wc attraversando le acque dei condotti. Noi sappiamo che stanno per uscire dal Wc per distruggere tutto, allora io esco mi precipito verso la porta d’ingresso  e la spalanco, chiudo la porta del corridoio a chiave, spengo tutte le luci e dico a mio fratello di nascondersi. Sono rannicchiata dietro il tavolo da pranzo quando il primo esce dalla grande tazza bianca. E’ verde, alto più o meno un metro, brutto.Ma brutto. “Dobbiamo spaccare tutte le architetture” che cosa avrà voluto dire.. (n.d.d.che cosa avrò voluto dire). Si dirige verso la porta della mia stanza, che sembra illuminata solo dalla luce dello schermo del pc, dove c’è “cazzo, mio fratello”. Cazzo-mio-fratello che si alza in piedi e inizia a bastonare la testa del mostro fino a farlo sgonfiare totalmente. Cazzo-mio-fratello ci sta dentro.

Ne esce un altro, questa volta si dirige verso di me, ha una mazza in mano a forma di cetriolo, verde grigio scuro, non so. Nella mia testa passano ad una velocità incommensurabile diecimila pensieri.. adessomuoinoperòpotreiprenderglilamazzaescassarglilatestamamettichepoiètroppoforteenoncelafacciomamettiinvecechecelafaccioesgonfiamopurequesto

Troppi in troppo poco tempo, quindi mi alzo, gli sfilo la mazza e inizio a dargliela in testa forte. Testa che inizia ad ammaccarsi, senza perdere liquidi di dubbia natura, per fortuna. ‘Fico- penso- potrei quasi farci una borsa per come è adesso’.

Mia madre esce dalla porta verso il cortile e inizia a nevicare. Anche dentro casa. Però dentro casa la neve che mi si posa sulla fronte non è fredda, è luce.

La raggiungo, sta sbattendo la tovaglia. Ci abbracciamo. Indossa le scarpette nere lucide di quando ero piccola, solo che sono rosse e hanno un fiocchetto dietro. Tutti i balconi del condominio sono pieni di addobbi natalizi e da alcune casse esce la musica di Natale. Allora penso ‘ma chi cacchio è che ha installato sto impianto quando non vogliono manco spendere soldi per reimbiancare le scale..’ poi mi viene in mente che c’è la festa di Natale nel salone delle Canavesane. Mia madre ed io rientriamo in casa e mio fratello ventiseienne sta facendo i compiti seduto sul divano, quello verde scuro che avevamo quando ero piccola. E’ anche messo nella stessa posizione di una volta, che se ti sdrariavi vedevi la tivvù. Allora gli chiedo se vuole andare alla festa. “Saremo i soliti, tutto in giro, non devi cambiarti più di tanto“.  Uomini… certo che…..

…e poi mi sono svegliata

e mia madre “sarebbe la mezza”

e io tardi è vero, ma “mamma non potevo svegliarmi prima dovevo fare un sogno importante”

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